Cosa mangiare nel caso di uricemia alta?
Uricemia alta: cosa mangiare!
Se vi è stato diagnosticato un livello troppo elevato di acido urico nel sangue, la prima cosa che dovete fare è modificare la propria dieta affidandovi alle competenze di uno specialista, in questo caso a un nutrizionista, come ad esempio il Dr. Nanni, Biologo nutrizionista a Roma, Albano laziale, Termoli e Bologna.
Per prima cosa è importante sapere che quando il nostro organismo non è perfettamente in grado di smaltire le purine, che sono degli acidi nucleici, il livello di acido urico nel sangue aumenta, iniziando a depositarsi nelle articolazioni. La manifestazione patologica che ne consegue è la gotta. Questa patologia si cura con una terapia farmacologica ma risulta essenziale abbinare i farmaci a una dieta specifica, proprio perché la gotta si sviluppa a partire da un’alimentazione scorretta.
Sintomi della gotta
Come abbiamo detto, l’uricemia alta può scaturire in gotta, una patologia per la quale l’acido urico si accumula in corrispondenza di articolazioni e intersezioni ossee. Questo cosa comporta a livello di sintomatologia? I sintomi della gotta possono essere particolarmente spiacevoli, consistendo in quelli che si definiscono attacchi di gotta, cioè manifestazioni acute di artrite infiammatoria. Queste infiammazioni risultano in gonfiori, dolori e arrossamenti a livello delle articolazioni e possono manifestarsi tipicamente a partire dall’alluce, per poi svilupparsi anche alle caviglie, ai polsi, ai gomiti e alle ginocchia. Dunque una patologia davvero dolorosa ed invalidante, per la quale purtroppo si registra un’incidenza in aumento sulla popolazione, soprattutto maschile e di età avanzata.
Uricemia alta, cosa mangiare e i cibi da evitare
Dal momento che l’organismo di chi presenta queste problematiche, ha difficoltà a smaltire le purine, la prima regola di una dieta finalizzata a ridurre la sintomatologia sopra descritta sarà quella di evitare tutti gli alimenti ricchi di purine.
Alimenti ad alto tenore di purine:
- Pesce azzurro (alici, sgombro, acciughe, sardine ecc.)
- Frattaglie o interiora (fegato, cervello, animelle, lingua ecc.)
Alimenti che presentano un contenuto medio di purine:
- Carne rossa
- Carne bianca
- Crostacei (gamberi, granchi, aragoste ecc.)
- Tutti i tipi di insaccati
- Legumi (fagioli, ceci, lenticchie, piselli ecc.)
- Funghi
- Spinaci
- Asparagi
- Cavolfiori
Alimenti a basso tenore di purine:
- Latte e formaggi
- Uova
- Verdure e ortaggi (eccetto quelli sopra elencati)
- Frutta
- Cereali e prodotti derivati (tranne il germe di grano e i prodotti integrali)
Ci sono poi altre importanti raccomandazioni di cui tenere conto: è importante evitare il consumo eccessivo di alcolici perché, soprattutto nel caso della birra e dei super-alcolici, questo comporta un incremento della produzione di acido urico e in più ne ostacola la corretta eliminazione attraverso le vie renali.
È importante mantenersi ben idratati nel corso della giornata, assumendo almeno 2-3 litri di acqua al giorno.
Inoltre, è bene evitare diete particolarmente ipocaloriche o che prevedano digiuni, soprattutto se consistono in riduzione dei carboidrati.
Fondamentale è poi ridurre il peso se si è in sovrappeso, basti pensare che i depositi di grasso addominale sono uno dei catalizzatori più potenti dell’iperuricemia.
Andando a contrastare l’eccessivo grasso corporeo con una dieta personalizzata e appositamente ideata da un nutrizionista, unitamente a una regolare attività fisica, sarà possibile ridurre sensibilmente i sintomi e anche prevenirne l’insorgenza se si è soggetti a rischio.
Una dieta ideale dovrà comprendere prima di tutto una importante percentuale di carboidrati, questo perché l’amido favorisce l’eliminazione dell’acido urico e ha un ruolo importante anche nel diminuire l’apporto di lipidi e di fruttosio che ne favoriscono invece l’accumulo.
In ogni caso per stabilire una dieta su misura che sia realmente efficacie per voi, è fondamentale rivolgersi a un professionista, che sappia prendere in considerazione tutte le vostre peculiarità ed esigenze, perché anche se esistono dei principi di base validi per tutti, ognuno di noi è diverso e ha bisogno di cure personalizzate.
Il dr Nanni svolge la professione di biologo Nutrizionista presso gli studi di Roma, Albano Laziale, Termoli e Bologna.