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Dimagrire mangiando, si può!

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Dimagrire mangiando, è un’utopia?

Un recente rapporto Istat ha mostrato come una persone su dieci in Italia sia obesa. Questa percentuale cresce nel sud Italia e il Molise risulta essere in testa a questa poco gratificante classifica con un obeso ogni sette abitanti.

Un soggetto è considerato obeso se ha un indice di massa corporea maggiore di 30. L’indice di massa corporea è il parametro più utilizzato come indicatore dello stato di peso forma. È dato dal rapporto tra peso corporeo, espresso in Kg, e altezza, espressa in metri, elevata al quadrato.
Anche se questo parametro non è esaustivo, come vedremo in un’altra occasione, ci dà una prima indicazione sulla condizione del soggetto.

È stato scientificamente dimostrato in numerosissimi studi che sovrappeso e obesità sono importantissimi fattori di rischio per numerose patologie: malattie cardiovascolari, diabete, demenza, tumori.
Si deve essere consapevoli che si può diminuire sensibilmente il rischio per la maggior parte di queste patologie con la modifica dello stile di vita: una corretta alimentazione e un’adeguata attività fisica (anche solo 30 minuti al giorno di passeggiata a passo sostenuto).
Molte persone pensano che per perdere peso serva fare enormi sacrifici e seguire “diete affamanti”. Questo spesso li blocca dall’intraprendere il nuovo percorso nutrizionale.

Per molti anni, infatti, è rimasta in auge la dieta strettamente ipocalorica che oltre ad affamare il paziente provoca effetti alquanto negativi per l’organismo quali perdita di massa muscolare, affaticamento, calcoli biliari, mal di testa, costipazione, carenze di nutrienti e alterazioni metaboliche.

Per non parlare poi delle diete “fai da te” o delle fantasiose diete presenti sulle riviste in questo periodo dell’anno in cui, senza alcun criterio, si mangia semplicemente molto meno del solito e si alternano periodi di digiuno a repentini “attacchi di fame”.
Sembra un controsenso ma per perdere peso e perderlo in modo corretto bisogna mangiare a sazietà.
Dimagrire mangiando, dimagrire in maniera corretta significa perdere tessuto adiposo.
Quando una persona smette di mangiare o diminuisce le quantità di cibo ingerito senza alcun criterio, questa perderà massa magra e non solo tessuto adiposo col rischio di andare incontro a malnutrizione e al deperimento fisico.
Il peso perso sarà dovuto alla perdita di massa muscolare, alla disidratazione e probabilmente verrà ripreso in poco tempo e con gli interessi.

Cosa succede quando smettiamo di mangiare?
Spesso ci dimentichiamo di essere degli animali. Per secoli e secoli l’uomo non ha avuto supermercati, frigoriferi e cibo pronto ad ogni voglia.
Ci dimentichiamo che l’uomo per secoli mangiava solo quando aveva a disposizione del cibo: quando catturava un animale, quando trovava dei frutti commestibili…poteva rimanere senza mangiare per giorni. Noi ce lo siamo dimenticati, ma il nostro corpo no. Il nostro Dna non è poi molto differente da allora.

Quando per un periodo di tempo diminuiamo il nostro apporto calorico, come nel caso di una dieta ipocalorica, il nostro organismo crede di essere in periodo di carestia e quindi diminuisce i consumi.
È questo, spesso, il motivo per cui dopo una prima perdita di peso la dieta sembra non funzionare più.
È per questo che è molto importante seguire un piano alimentare personalizzato e modificarlo abbastanza spesso sotto l’attenta guida di un professionista abilitato.
Una dieta varia ed equilibrata può far perdere anche 40 Kg senza affamare il paziente, senza usare farmaci, senza sembrare malati ma migliorando la salute, il benessere e facendo affrontare la quotidianità con più energia. Dimagrire mangiando non è un’utopia.

La dieta basta?
Per mantenere i risultati nel tempo non basta una dieta. Si dovrà imparare nuovamente a mangiare, a gestire il proprio rapporto con il cibo, a cucinare in modo differente e a svolgere un’adeguata attività fisica.
Alla fine non vi costerà alcuno sforzo, non ci penserete più, vi verrà completamente naturale mangiare nel modo corretto e resterete in forma anche facendo qualche strappo alla regola ogni tanto.
Dico sempre ai miei pazienti che il mio compito è insegnare loro a fare a meno del nutrizionista. Mangiare è e dovrà restare un piacere.

Spesso si va dal nutrizionista per una questione estetica, per guardarsi con più gioia allo specchio. Questo può essere un punto di partenza ma è la preoccupazione per la propria salute che dovrebbe essere l’obiettivo finale.
Anche se avete già il diabete, l’ipertensione arteriosa, l’ipercolesterolemia, la sindrome metabolica o avete già avuto patologie cardiovascolari, con una corretta alimentazione e tornando al vostro peso forma potrete abbassare in maniera incredibile i fattori di rischio per le complicanze relative alle vostre patologie.

Intraprendere questo percorso non vuol dire non concedersi mai uno sfizio, ciò che conta è quello che facciamo tutti i giorni e non gli strappi alla regola.
Io adesso, per esempio, vado a mangiarmi un bel gelato!

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